La persona che vedete camminare di fronte a me è Mario Fraternali. Avete capito bene! Lo stesso Mario Fraternali della casa editricie omonima che dal 2005 ha percorso quasi 40000 km a piedi e oltre un milione di metri di dislivello al fine di produrre tanta, tantissima, ma proprio tanta cartografia escursionistica di dettaglio per il Piemonte, la Liguria, la Valle d’Aosta e la Francia.
Man mano che ci addentriamo lungo il Sentiero della Fossa dei Cinghiali di Monteu Roero e Mario inizia a mostrarci il suo metodo di lavoro, capiamo subito che non si tratta di tracciare una semplice traccia GPS. Così, mentre Ruben prende dimestichezza col suo nuovo ruolo di intervistatore e di sabotatore…io continuo a chiedermi, vista la pioggia che scende incessante, come farò a filmare la nostra giornata da cartografi.
Nonostante le condizioni meteo andiamo avanti e le prime domande non tardano ad arrivare; per esempio ci chiediamo e chiediamo a Mario, se con tanta tecnologia, si vendano ancora tante carte topografiche. E per fortuna la risposta ci sembra positiva! Mario ci spiega inoltre che i clienti oltre che italiani, sono anche stranieri! E a tal proposito ci racconta un simpatico aneddoto familiare!
Più andiamo avanti e più ci rendiamo conto di quanto questo lavoro richieda precisione e Mario, in effetti, non trascura nulla e si sincera di ogni traccia che trova lungo il nostro percorso. Per sfortuna la situazione meteo non sembra migliorare, per cui, decidiamo di rientrare e continuare a fare due chiacchere al bar del paese. Un bar che trasmette solo programmi per veri uomini. E noi, da veri uomini, ordiniamo tre toast e una bottiglietta d’acqua.
Nel frattempo Mario continua a spiegarci i dettagli del suo lavoro e tra GIS, coordinate, software, proiezioni cartografiche, cartografia aerea, sistemi di riferimento e stratificazioni…ci sembra di intuire che dietro al lavoro del cartografo ci sia una precisa filosofia e un non so che di poetico…e a noi, questo, piace davvero molto! Ora che abbiamo un po’ preso di confidenza con Mario ci rimane un’unica grande curiosità. Salutiamo Mario e rientriamo alle auto davvero contenti di aver trascorso queste ore con lui e di aver ascoltato la sua storia e la nascita di una passione diventata poi un lavoro.