Il Val Varaita Trekking è un percorso a tappe che percorre l’intera valle in 12 giorni. Sale dal versante esposto a sud e scende da quello esposto a nord attraversando tutti gli ambienti, da quelli della basse valle a quelli di alta montagna.
Valle indubbiamente affascinante e ricca di laghi, borgate antiche e silenziose radure, la Val Varaita conserva un grande patrimonio artistico e culturale nato dalla fusione dei tratti della cultura alpina con quelli dell’area occitana. Con un’estensione di circa 60 km e con una altitudine che varia dai da 400 a 2748 m s.l.m. al Colle dell’Agnello, rappresenta uno dei preziosi patrimoni delle nostre Alpi. Racchiusa dalla Val Maira a sud, dalla Valle Po a Nord e dalla Valle del Guil a ovest, è sovrastata dall’imponente gruppo del Monviso.
Il Monviso (3841 m s.l.m.) è il vero signore della zona. Proprio da Casteldelfino, infatti, partì la prima salita assoluta verso la vetta. Era il non troppo lontano 1861.
Questo trekking zaino in spalla, partendo e arrivando a Sampeyre, è strutturato come un anello che tocca e percorre le tappe più belle e interessanti di questa via passando per Becetto, il Rifugio Bagnour, Chianale, b.ta Chiesa e b.ta Bellino con un giorno di “pausa” in più per salire ai famosi laghi di Chianale.
Le borgate alpine in pietra e tetti di ardesia, come Chianale e Bellino, sono silenziose testimonianze della storia di frontiera. Nelle borgate di Bellino il passare del tempo è scandito dalle antiche meridiane che adornano le facciate di molte costruzioni insieme a figure scolpite in pietra e balconi intagliati nel legno.
Questo trekking, inoltre, tocca in parte il bosco dell’Alevé, la più vasta estensione di pino cembro in Europa.
Quante volte abbiamo sentito la frase “Solo questo vale tutto il viaggio“? Noi ti diamo ben più di un motivo per preparare lo zaino e venire con noi:
I nostri viaggi sono pensati per piccoli gruppi da 8 a 12 persone. Volendo garantire tutte le partenze, possiamo confermare questo viaggio con un minimo di 6 partecipanti aggiungendo un piccolo supplemento alla quota. Ecco i supplementi previsti per questo viaggio:
Arrivo a Sampeyre nel pomeriggio (possibilità di trasferimento condiviso da Torino), incontro dei partecipanti e breve escursione fino a Becetto dove trascorreremo la notte.
Lunghezza (km): 2
Dislivello (m): 396
Ore di cammino (h): 1,5 circa
Difficoltà (piedini): 2
Partendo dal “Ristorante del Becetto”, con il negozio di alimentari annesso, e costeggiando a valle gli edifici, giungiamo alla borgata Civalleri. Attraversata la piccola frazione, seguiamo l’evidente sentiero che in leggera discesa ci porta a guadare il rio Crosa. Proseguendo sul sentiero in salita e prestando attenzione al percorso piuttosto esposto ma attrezzato con catene, arriviamo a meira Roina, costruita su delle rocce particolarmente panoramiche. Da qui in pochi minuti raggiungiamo il rifugio del Preit, vivaio forestale degli anni ’20. Proseguiamo sul sentiero in piano e poi in leggera salita tralasciando il sentiero in discesa che permette di raggiungere in pochi minuti la borgata Chiotti. Oltrepassiamo le meire Bellocchio, dove imbocchiamo una strada sterrata in discesa a sinistra e ci ricongiungiamo a destra con la strada proveniente dal Chiot. Oltrepassiamo le meire Dueo e giungiamo in località Serre di Raie, interessante gruppo di meire posto in posizione panoramica.
Lunghezza (km): 19,4
Dislivello + (m): 900
Dislivello – (m): 250
Ore di cammino (h): 8 circa
Difficoltà (piedini): 4
Dal rifugio scendiamo in direzione Castello. La discesa è veloce e ci porta a Pion Caval e a Peiro Grongetto. Teniamo sempre il sentiero principale tralasciando i bivi per il Lago Secco, passiamo al fianco del rifugio Grongios Martre e giungiamo in breve accanto al Rifugio Alevè. Di qui attraversiamo la strada asfaltata per prendere una sterrata che in leggera discesa ci porterà al piccolo ponte accanto ad una casa. Una salita e siamo in borgata Castello. Passiamo davanti alla chiesa, e arriviamo nella piazzetta. Di qui proseguiamo sulla sinistra e passiamo sopra alla diga del lago artificiale di Pontechianale. Un gradevole percorso quasi pianeggiante ci porta lungo il lago sino a Maddalena, il centro di Pontechianale. Arriviamo nella zona degli ski-lift in prossimità del campeggio. Di qui passiamo il ponte e giriamo a sinistra, arrivando di fronte al Municipio. Prendiamo la strada che sale alla sinistra del Comune e proseguiamo sempre dritto fino a giungere nuovamente sulla provinciale. La attraversiamo e entriamo nella borgata Genzana.
Lunghezza (km): 15,5
Dislivello + (m): 589
Dislivello – (m): 806
Ore di cammino (h): 5/6 circa
Difficoltà (piedini): 3
Sostiamo un giorno in più a Chianale per percorrere un itinerario molto noto e frequentato che conduce ad alcuni laghi molto suggestivi. Il punto di arrivo dell’escursione è il Col Longet la cui sottostante spianata fu creata in tempi remoti da un gigantesco ghiacciaio che scavalcava lo spartiacque tra Varaita e Ubaye. All’inizio della spianata si stendono i bellissimi Laghi Bes, collegati fra loro da una strettoia. Il nome Bes in occitano signiftca “doppio”, “gemello”.
Il sentiero sale dapprima ripido, attraversa un bosco di larici, poi si innalza con numerose svolte fino alle Grange Antolina (2298 m). Superate alcune balze si raggiunge una conca erbosa, si lascia a destra il sentiero principale e si sale in 15 minuti circa al Lago Nero (2591 m), sovrastato dalla rocciosa Tour Real. Ritornati sul sentiero principale si scavalca un dosso e si scende in breve nella conca del Lago Bleu (2533 m). Si continua verso nord-ovest fino a un bivio, si gira a sinistra e si sale ai Laghi Bes (2649 m) prima di proseguire fino al colle.
Lunghezza (km): 16,7
Dislivello + (m): 960
Dislivello – (m): 960
Ore di cammino (h): 6 circa
Difficoltà (piedini): 4
Partiamo dal centro di Chianale: siamo di fronte alla fontana, con la strada che prosegue dritta passando davanti al posto tappa GTA Laghi Blu. Accanto alla fontana la bellissima chiesa di S.Antonio, il ponte in pietra e, dall’altra parte la parrocchiale di San Lorenzo. Passiamo il ponte verso la parrocchiale e prendiamo la prima stradina a sinistra. Una bella sterrata prosegue in piano e ci porta nei pascoli a valle dell’abitato di Chianale, diventando in breve un sentiero. Stiamo scendendo in direzione Pontechianale, sul sentiero Crotto.
Il percorso è gradevole e attraversa una serie di canaloni. Proseguiamo con alcuni sali e scendi giungendo nel vallone di Fiutrusa. Qui incrociamo un sentiero che, salendo a destra ci condurrebbe al colle di Fiutrusa, oppure al colle del Bondormir. Noi svoltiamo a sinistra e scendiamo, attraversiamo il ponticello e risaliamo. Siamo sulla provinciale poco sotto al rifugio Savigliano. Scendiamo e svoltiamo alla prima strada a destra giungendo accanto al municipio di Pontechianale. Proseguiamo in leggera discesa e svoltiamo a destra per attraversare il ponte che ci porta all’imbocco del sentiero che costeggia il lago e che parte sulla nostra sinistra. Lo seguiamo per qualche metro, fino al primo canalone che troviamo. Qui un cartello ci indica a destra il colle della Battagliola. Prendiamo il sentiero che sale nel prato, attraversiamo il canalone e iniziamo a salire in pineta. Qui il sentiero è ben tracciato e sale con una pendenza regolare che ci fa prendere quota velocemente.
Lunghezza (km): 16,3
Dislivello + (m): 676
Dislivello – (m): 996
Ore di cammino (h): 6/7 circa
Difficoltà (piedini): 3
Dalla piazza entriamo nella borgata e scendiamo al ponte che ci porta sulla provinciale, la attraversiamo e saliamo a Mas del Bernard. Passiamo la borgata e scendiamo a Ribiera. Passiamo dentro la borgata e teniamo il sentiero che prosegue a mezzacosta e poi sale sulla strada asfaltata. La attraversiamo e passiamo Posterle superiore. Poco dopo Posterle Inferiore, scendiamo a destra in direzione Casteldelfino, passiamo ai piedi dei ruderi del castello e giungiamo alla chiesa di S.Eusebio, con il suo bellissimo campanile a vela. Giriamo a destra e, passato il ponte, a sinistra. Teniamo la sterrata che scende accanto al torrente Varaita portandoci a Torrette.
Lunghezza (km): 18
Dislivello + (m): 615
Dislivello – (m): 1097
Ore di cammino (h): 7/8 circa
Difficoltà (piedini): 3,5
“Suo figlio viaggerà molto” disse un giorno un’indovina a mia madre.
Non so se il viaggio facesse già parte del mio destino o se la cosa mi piacque a tal punto dal volerla realizzare ma tant’è che, dopo aver relegato la mia passione alle sole ferie aziendali, cammino per professione dal 2015 perché prima, come spesso si sente dire al giorno d’oggi, “facevo tutt’altro”!
Dalle quattro mura di un ufficio ad una stanza a cielo aperto, dalla città alla montagna, oggi accompagno le persone in esperienze di cammino con la convinzione che rappresentino vere e proprie esperienze di “vita in miniatura”.