Trekking nel Parco Nazionale del Gran Sasso
Il Gran Sasso è la montagna simbolo dell’Abruzzo e le sue vette, le più alte dell’Appennino, fanno parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, uno dei tre parchi nazionali presenti in Abruzzo ed una delle riserve naturali protette più grandi d’Italia. Grazie alla sua posizione geografica e alla varietà dei paesaggi, la ricchezza dal punto di vista sia floreale che faunistico è davvero sorprendente.
Gli aspetti naturalistici di questo paesaggio antico che affonda le sue radici nel periodo italico, però, non rappresentano l’unica bellezza di questi luoghi in cui uomo e natura hanno vissuto da sempre in un perfetto connubio.
Escursioni Gran Sasso, tra montagne, canyon, praterie, laghi, fiumi e grotte.
Ma anche borghi fortificati, castelli, paesi dalle particolarità architettoniche uniche, tradizioni culturali, enogastronomiche e folkloristiche, fanno di questo trekking all’ombra del Gran Sasso uno di quelli che vi entrerà per sempre nel cuore.
Quante volte abbiamo sentito la frase “Solo questo vale tutto il viaggio“? Noi ti diamo ben più di un motivo per preparare lo zaino e venire con noi:
Possibilità di viaggio condiviso in minivan da Torino per piccoli gruppi da 6 a 8 persone.
Arrivo a Santo Stefano di Sessanio, uno dei Borghi più belli d’Italia e uno tra i più suggestivi del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga.
L’armonia degli elementi architettonici ne fanno un vero e proprio cammeo incastonato tra i monti.
La sua vicinanza con l’altipiano di Campo Imperatore, invece, lo rende il luogo ideale di partenza per molte escursioni.
Sistemazione in albergo, cena e pernottamento.
Dopo la colazione dedichiamo un po’ di tempo libero alla scoperta di Santo Stefano di Sessanio, della sua storia e delle sue tradizioni locali legate alla produzione dei saponi naturali e alla filatura della lana, tornati oggi fiorenti come una volta.
Al margine dell’altopiano di Campo Imperatore sorgono, oltre a Santo Stefano di Sessanio, numerosi borghi fortificati (“ricetti”). Tra questi, simbolo della zona, è Rocca Calascio, meta della nostra escursione. Fondata intorno al Mille, arricchita nel Cinquecento con quattro torri cilindriche e affiancata da un borgo in via di recupero è una delle attrattive più famose di tutta la regione. Qui sono state girate scene di film famosi come Ladyhawke, La Piovra, Il nome della Rosa e The American.
Il borgo e il castello, inserito tra i 15 più belli al mondo dal National Geographic, offrono un vastissimo panorama sui paesaggi circostanti.
Il percorso si svolge ad anello.
Lasciamo l’albergo e dopo pochi minuti a piedi raggiungiamo il laghetto di Santo Stefano dove si trova una piccola chiesetta costruita proprio sulla riva del lago (nominata per la sua posizione come la Chiesa della Madonna del Lago).
Da qui inizia la nostra escursione verso il lago Racollo (1573 metri) che raggiungiamo per la strada che sale a Campo Imperatore (descritto dal noto alpinista Fosco Maraini come il “Piccolo Tibet”), passando per il lago Passaneta e i resti della grangia di Santa Maria del Monte di Paganica (fondata dai monaci dell’ordine dei Cistercensi tra il 1222 e il 1303).
Il lago con l’omonimo rifugio, rappresentano un angolo di paradiso del verdissimo Abruzzo dal quale, tra mandrie di cavalli e mucche, è possibile godere di una splendida vista sul Monte Camicia e le altre cime del gruppo del Gran Sasso.
Campo Pericoli è l’enorme anfiteatro del Corno Grande il cui ghiacciaio alimentava la val Maone. L’ambiente circostante è disseminato di doline e verdi vallette storicamente adibite a pascolo.
Oltre ad essere considerata una delle escursioni più emozionanti d’Abruzzo, l’anello di Campo Pericoli è uno splendido itinerario tra i rifugi storici del Gran Sasso: il rifugio Garibaldi (a quota 2231 m.), il più vecchio, costruito nel lontano 1886 e lo splendido rifugio Duca degli Abruzzi da cui è possibile godere di una vista meravigliosa su tutto l’entroterra abruzzese.
Si cammina sopra i 2000 m. di quota dove la vista spazia dal Gran Sasso d’Italia, al Pizzo Cefalone, al Monte Aquila, al Pizzo Intermesoli e a tutta la stupenda Val Maone.
Il Canyon dello Scoppaturo o della Valianara, dal nome della grotta che si incontra lungo il percorso, si sviluppa sotto il monte Bolza ed è senza dubbio uno dei luoghi più affascinanti dell’altopiano carsico di Campo Imperatore.
Un ambiente primitivo, arido e desertico che con le sue alte pareti rocciose dalle forme suggestive è stato lo scenario di numerosi film tra cui il leggendario spaghetti western “Continuavano a chiamarlo Trinità”.
Il nostro itinerario parte dal Rifugio Ricotta e termina presso Castel del Monte, capitale dei pastori e uno dei Borghi più belli d’Italia, centro fortificato incastonato tra le montagne.
Visita libera a Castel del Monte e rientro in albergo.
Ci trasferiamo a Capestrano per un’esperienza in canoa adatta a tutti (circa 2 ore) lungo il fiume Tirino, uno dei corsi d’acqua più limpidi d’Europa.
A bordo di canoe da 3 persone, accompagnati da una guida locale, ci immergiamo nel tratto più trasparente e vicino alle sorgenti per scivolare in un territori ricco di natura ma anche storia e cultura.
Dopo pranzo ci trasferiamo a San Demetrio Ne’ Vestini per visitare le grotte di Stiffe, una “risorgenza” in cui l’acqua torna alla luce dopo un tratto sotterraneo.
In prossimità della grotta è inoltre possibile ammirare uno degli angoli più belli di tutto l’Abruzzo: da una parte la conca aquilana, dominata dalla imponente mole della catena del Gran Sasso d’Italia, dall’altra l’aspra parete rocciosa, alta cento metri, che sovrasta l’ingresso della grotta e che si perde nella lussureggiante vegetazione della forra.
Rientro in albergo.
Il Cammino delle Terre Mutate è un itinerario nato nelle terre del cambiamento per conoscere storie, protagonisti e progetti di rinascita delle comunità locali e dei territori colpiti dal sisma del 2016.
Insieme, percorriamo simbolicamente l’ultima tappa di questo cammino, da Collebrincioni (che raggiungiamo in bus) a l’Aquila, per contribuire alla “ricucitura” di questi territori.
A l’Aquila, situata nella conca omonima e circondata dalle catene del Parco Regionale Sirente e del Velino da un lato e dalla catena del Gran Sasso d’Italia dall’altra, incontriamo la nostra guida turistica che ci condurrà alla scoperta del capoluogo.
Rientro in albergo.
Dopo la colazione, saluti e arrivederci al prossimo viaggio!
“Suo figlio viaggerà molto” disse un giorno un’indovina a mia madre.
Non so se il viaggio facesse già parte del mio destino o se la cosa mi piacque a tal punto dal volerla realizzare ma tant’è che, dopo aver relegato la mia passione alle sole ferie aziendali, cammino per professione dal 2015 perché prima, come spesso si sente dire al giorno d’oggi, “facevo tutt’altro”!
Dalle quattro mura di un ufficio ad una stanza a cielo aperto, dalla città alla montagna, oggi accompagno le persone in esperienze di cammino con la convinzione che rappresentino vere e proprie esperienze di “vita in miniatura”.