Questo trekking è ambientato lì dove inizia la Toscana -quasi a sfumare verso la Liguria- e dove termina l’Emilia Romagna. Un territorio così frammisto e ricco di ambienti e storie da raccontare, che ha meritato anche la presenza di un Parco Nazionale: parliamo di quello dell’Appennino Tosco Emiliano.
Staremo sulla “sponda” toscana, sulle alture della Lunigiana. Un insieme di vallate, colline e montagne conosciute come “la terra dei Cento Castelli“, dove la vita e la cultura hanno fiorito grazie alla fortuna geografica di essere un luogo di passaggio di genti che da nord volevano spostarsi verso il centro Italia.
Base del nostro trekking sarà l’agriturismo Montagna Verde ad Apella, vincitore tra l’altro del noto programma TV “4 ristoranti“. E non serve quindi dire che la componente gastronomica la farà da regina.
Ma quel che più ci attira nel proporvi questo trekking è la perfetta composizione di paesaggi, borghi, cultura e folklore che si concentra in questo piccolo angolo d’Italia, che merita di essere raccontato e visitato con la calma e l’Allegrezza tipica dello spirito di Duma c’anduma.
Quante volte abbiamo sentito la frase “Solo questo vale tutto il viaggio“? Noi ti diamo ben più di un motivo per preparare lo zaino e venire con noi:
I nostri viaggi sono pensati per piccoli gruppi da 8 a 12 persone. Volendo garantire tutte le partenze, possiamo confermare questo viaggio con un minimo di 6 partecipanti aggiungendo un piccolo supplemento alla quota. Ecco i supplementi previsti per questo viaggio:
Il primo giorno ci vedrà arrivare alla struttura, sita ad Apella.
Da qui andremo a visitare Taponecco, un piccolo borgo medievale noto per la sua posizione panoramica su una collina e per le sue antiche case in pietra. Ci perderemo per le sue strade strette e lastricate, per ammirare i suoi edifici storici e visitare la sua chiesa principale, dedicata a Santa Maria. Inoltre, godremo della vista panoramica sulla campagna circostante.
Torneremo poi ad Apella, per visitare il castagneto della struttura che ci ospiterà ed aprire un focus sulla farina di castagne ed i suoi utilizzi, ricchezza della Lunigiana. A seguire, cena.
Il secondo giorno è dedicato all’anello che ci porterà a toccare il crinale che divide l’Emilia Romagna dalla Toscana. Un autentico balcone sulla Lunigiana e sul mare poco distante, all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.
Saliremo sulla lunga cresta che porta al Monte Losanna e al Monte Sillara (due delle cime più alte delle Alpi Apuane) partendo dal Rifugio Prato Stilla: un’esperienza emozionante per gli amanti della montagna e dell’escursionismo. Questo percorso attraversa un paesaggio quasi alpino, incontaminato e con panorami spettacolari sulla catena delle Alpi Apuane.
Il trekking inizia presso il Rifugio Prato Stilla, situato a 1.400 metri di altitudine e si estende per una lunghezza totale di circa 16 km, con un dislivello complessivo di circa 900 metri.
Ritorno in struttura per la cena.
Dislivello: 800 m – Quota max: 1850 m s.l.m. circa – Sviluppo complessivo: 13 km
Dopo colazione saliremo coi mezzi al passo del Lagastrello, valico stradale posizionato tra Emilia e Toscana. Qui sorgeva l’antico Ospedale di Linari e veniva dunque utilizzato per i traffici mercantili e pellegrini da e verso Roma.
Saliremo al Monte Acuto, detto localmente Pizzacuto, passando attraverso faggete e panorami che ci condurranno su pratici sentieri prima al Rifugio Città di Sarzana e poi sulla vetta, a 1.755m s.l.m.
Torneremo con un anello passando per colli che ci apriranno la vista alla conca glaciale del Lagastrello con il Lago di Paduli, per poi tornare in struttura per la cena.
Dislivello: 560 m – Quota max: 1720 m s.l.m. circa – Sviluppo complessivo: 11 km
Dopo colazione ci sposteremo a Camporaghena. paese parte del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Da qui passava la via Parmigiana, che collegava La Spezia con Piacenza, oggi è una splendida mulattiera che ci condurrà fino a Sassalbo (sede dell’Ente Parco). Lungo il percorso, in edicole o piccole cappelle, sui muri o sopra i portali delle abitazioni si incontrano “le maestà”, cioè bassorilievi in marmo bianco apuano ornate da elaborate e pregevoli edicole o cornici in arenaria, apposte da sempre su direttrici di transito importanti come segno di devozione o auspicio di protezione della popolazione. L’abilità nel lavorare la pietra degli scalpellini di Camporaghena li portò anche in Sud America dove incontrarono stili di culture precolombiane, le cui iconografie e motivi si rinvengono in alcuni fregi ed altorilievi nel borgo e lungo la mulattiera.
Arriveremo a Sassalbo, che prende il nome dalla vicina vena affiorante di gessi triassici. E’ un tipico borgo di montagna circondato da boschi secolari di castagno, dove le case, spesso ornate di maestà e antichi portali in pietra arenaria locale, si affacciano su stradine e piazzette. Per lungo tempo è stato conosciuto come ‘il paese senza camini’ per la presenza di numerosi seccatoi, privi di comignoli, che ancora oggi in ottobre fumano dai tetti, per essiccare le castagne.
Sulla via del ritorno torneremo sui prati di Camporaghena, balcone di bellissime distese di Prati ai piedi dell’Appennino. Qui potete trovare cavalli selvatici e ogni anno a maggio i prati si riempiono di giunchiglie in fiore.
Ultima tappa sarà il molino Nardini, che si trova lungo questo percorso sulle sponde del torrente Taverone, erano presenti due macine una delle quali in arenaria esclusivamente dedicata alla molitura delle castagne per la produzione della farina.
Tornati a Camporaghena, ci sposteremo in struttura per la cena.
(parte del testo è di proprietà di visitlunigiana.it)
Dislivello: 550 m – Quota max: 1160 m s.l.m. circa – Sviluppo complessivo: 10 km
Per l’ultimo giorno, dopo colazione ci sposteremo sopra Pontremoli per visitare la Foresta del Brattello.
L’unica Foresta demaniale della Lunigiana, estesa per oltre 300 ettari, è uno scrigno di biodiversità. Faggete ed abetine, con una rete sentieristica eccezionale ci condurranno fino al primo pomeriggio a goderci l’ultimo scorcio di questo stupendo angolo di Toscana, ai margini della Liguria.
La Foresta, al suo limitare meridionale, offre molti scorci dove la vista spazia dalle colline lunigianesi al fondovalle del fiume Magra, alle Alpi Apuane, fino al Mar Ligure e Tirreno.
Torneremo poi ai mezzi dove ci saluteremo e ci daremo l’arrivederci al prossimo viaggio!
Dislivello: 350 m – Quota max: 1100 m s.l.m. circa – Sviluppo complessivo: 11 km
La piacevole sensazione di sorpresa che provo quando scopro qualcosa di nuovo vicino a me o in un posto che credevo di conoscere bene, mi invoglia a ricreare quella suggestione nelle persone che accompagno, cercando la soddisfazione del “eppure sono passato di qui mille volte!“
Dal 2018 svolgo questo mestiere con entusiasmo e mi sorprendo nel vedere quanti giri si facciano prima di tornare alle passioni d’infanzia, diventando finalmente ciò che sei sempre stato!
Quindi zaino in spalla ed occhi aperti, abbiamo tante cose da fare!