Questo trekking nel Parco Nazionale del Pollino si svolge nel meridione d’Italia più autentico all’interno di un ambiente naturale unico e intatto. E’ il viaggio perfetto per tutti coloro che subiscono il fascino della natura e ne vogliono godere la selvaggia bellezza in ambienti vasti ed incontaminati. Un mix perfetto e ben calibrato di esperienze che dalla montagna ci porteranno al mare attraverso splendidi borghi, accoglienza autentica, piatti della tradizione e cibo genuino, un’emozionante discesa in rafting nelle gole del fiume Lao e tanti tanti incontri con le persone che vivono e lavorano in questo splendido territorio.
Il Parco Nazionale del Pollino, istituito nel 1993, e si estende sul territorio di 56 Comuni di due regioni, Basilicata e Calabria. Con i suoi 193.000 ettari è il più esteso Parco Nazionale d’Italia oltre ad essere il più alto complesso montuoso dell’Appennino Meridionale.
Il simbolo del Parco è il famoso Pino Loricato, che con il suo scultoreo tronco che non ha uguali al mondo, è un vero e proprio fossile vivente. Qui si trova infatti l‘albero più antico d’Europa. Un pino di Heldreich (Pino Loricati) di circa 1.200 anni. Il pino loricato è presente solo in quest’area e cresce lì dove la vegetazione è ostacolata dalle condizioni climatiche. Per questo presenta forme strane con rami a mo’ di baluardo, per resistere alle raffiche di vento.
Oltre alla presenze del Pino Loricato, il paesaggio del Parco è caratterizzato da faggete, da rocce dolomitiche, da circhi glaciali, da grotte, da siti archeologici risalenti alla colonizzazione greca, da Santuari, da Castelli.
Quante volte abbiamo sentito la frase “Solo questo vale tutto il viaggio“? Noi ti diamo ben più di un motivo per preparare lo zaino e venire con noi:
Questo viaggio, essendo strutturato con alcuni spostamenti in minivan, è pensato per piccoli gruppi da 6 a 8 persone.
Arrivo in aeroporto a Lamezia Terme e trasferimento privato a Morano Calabro.
Ci spostiamo in un’altra zona del Parco del Pollino: i monti dell’Orsomarso.
Un sistema montuoso della Calabria composto prevalentemente da montagne di natura carsica situate nell’area nord-occidentale della regione.
Qui si trova la Valle dell’Argentino che prende il nome dal torrente omonimo che, partendo da alte quote di montagna e riversandosi in mare dopo soli 18 km, è considerato tra i fiumi più puliti e limpidi della Calabria e dell’intero meridione d’Italia.
Durante il suo corso il fiume dà origine ad una valle incontaminata, ricca di pregevoli specie vegetali, che è tra le valli più belle e suggestive dell’intero massiccio montuoso ed anche la destinazione ideale per un’escursione nel Pollino.
Sviluppo (Km): 15
Dislivello (m): 530
Ore di cammino (h): 5/6
Tipologia: semi anello
L’escursione al Giardino degli Dei, nei pressi di Serra di Crispo, è considerata una delle escursioni più belle del Parco del Pollino e consente di ammirare splendidi esemplari di Pini loricati a oltre 2000 metri di quota. In questa zona del Parco, infatti, si trovano gli alberi più vecchi e spettacolari dell’intera area protetta: testimoni del tempo e di epoche passate.
Ecco perché Giorgio Braschi (autore di svariati testi sul Pollino) definì questo luogo “il Giardino degli Dei”: camminando tra pini ciclopici sembra di essere entrati nella dimora di qualche divinità mitologica.
Oltre ai maestosi Pini loricati, sul versante occidentale e in prossimità della vetta, si trovano anche diverse decine di faggi isolati che mostrano una singolare modificazione della corteccia del tronco che non si presenta liscia come dovrebbe essere ma mostra un notevole inspessimento corticale presentandosi suddivisa in placche poligonali molto simili a quelle dei tronchi del pino loricato.
Sviluppo (Km): 15,6
Dislivello (m): 775
Ore di cammino (h): 5/6
Tipologia: ad anello
Il Cozzo del Pellegrino con i suoi 1987 metri è la vetta più alta dei Monti dell’Orsomarso, massiccio che fa parte del Parco nazionale del Pollino. Ha natura rocciosa dolomitica, con un impressionante canalone di roccia che il tempo ha scavato in questa montagna: uno squarcio che dalla vetta scende fino alla Carpinosa (654 metri s.l.m.), nella valle dell’Abatemarco.
Dalla cima si godono panorami unici in tutte le direzioni: ad ovest Tirreno, ad est il Mar Ionio, a nord il Massiccio del Pollino ed a sud l’Altopiano della Sila.
Sviluppo (Km): 11
Dislivello (m): 637
Ore di cammino (h): 5/6
Tipologia: lineare
Raggiunto Colle Impiso in auto, si procede per un sentiero che costeggia il torrente Frida e che si abbandona per risalire verso la sorgente Spezzavummula e poi si procede verso il Piano Gaudolino. Dal colle Gaudolino un sentiero abbastanza erto sale lungo il versante occidentale del Monte Pollino fino ad arrivare alla cresta sud-ovest. Si attraversa una faggeta che è stata distrutta nel 1993 da una valanga e si arriva alla cima del Monte Pollino la seconda per essere più precisi in ordine di altezza. Arrivati a questa altezza il panorama abbraccia i costoni rocciosi ricchi di Pini loricati. Per chi è interessato a vedere l’Aquila e il Falco pellegrino questa è la zona migliore per farlo.
Sviluppo (Km): 15
Dislivello (m): 905
Ore di cammino (h): 7/8
Tipologia: ad anello
Lasciamo il Parco del Pollino e dedichiamo la giornata a scoprire alcune spiagge del litorale tirrenico della Calabria che prevalentemente si presentano sabbiose e lineari. A poca distanza da Scalea, però, c’è un punto in cui la costa si fa rocciosa e crea un angolo indimenticabile ed imperdibile: l’Arcomagno di Nicola Arcella.
Escursione breve e perfetta per un po’ di relax sulla spiaggia dopo le fatiche della settimana.
Sviluppo (Km): –
Dislivello (m): –
Ore di cammino (h): –
Tipologia: lineare
E’ il giorno dell’adrenalina con la spettacolare discesa lungo le rapide del fiume Lao, alla scoperta di una natura selvaggia ed incontaminata attraverso uno dei canyon più affascinanti d’Europa. Un’esperienza unica e alla portata di tutti!
Al termine della discesa è previsto un pranzo a base di prodotti tipici, relax e tempo libero.
Trasferimento in aeroporto a Lamezia Terme e rientro a casa.
Arrivederci al prossimo viaggio!
“Suo figlio viaggerà molto” disse un giorno un’indovina a mia madre.
Non so se il viaggio facesse già parte del mio destino o se la cosa mi piacque a tal punto dal volerla realizzare ma tant’è che, dopo aver relegato la mia passione alle sole ferie aziendali, cammino per professione dal 2015 perché prima, come spesso si sente dire al giorno d’oggi, “facevo tutt’altro”!
Dalle quattro mura di un ufficio ad una stanza a cielo aperto, dalla città alla montagna, oggi accompagno le persone in esperienze di cammino con la convinzione che rappresentino vere e proprie esperienze di “vita in miniatura”.