Quinta data dell’evento “Tramonti in vigna” per l’estate 2022.
Là all’imbocco della Valle di Susa, dove la pianura incontra le montagne, riconosciamo chiaramente la sagoma della collina di Rivoli, che come in molti già sanno altro viene chiamata anche “collina morenica“. Se parliamo di morene, parliamo quindi di un ghiacciaio. A più riprese, un enorme ghiacciaio proveniente dalla Valle ha plasmato questi luoghi, esarando ed erodendo con le sue acque, creando scenari che fin da tempi antichi hanno dato ospitalità e lavoro agli uomini della bassa Valle di Susa.
Ma dovremmo anche parlare della morena laterale opposta a quella di Rivoli, che si confonde con le basse pendici del Rocca Sella e del Musinè, proprio al di sotto del Colle del Lys. Terra accumulata e scaricata da un ghiacciaio, suoli provenienti da tutta la Valle e che hanno accolto le radici dei vigneti di Giuliano Bosio.
Personalità e carattere, trasmesse dal vignaiolo al vino. Custode (e salvatore) di un vitigno autoctono della Valle: il Baratuciat, uva a bacca bianca e dall’acino dorato a piena maturazione. Salvato dall’estinzione, ben noto in passato ai valligiani e portato agli onori della cronaca da Giuliano Bosio ed i collaboratori dell’Associazione Baratuciat e vitigni storici Sacra di San Michele.
La prima citazione del Baratuciat si ha nel documento redatto dalla Commissione Ampelografica della Provincia di Torino, anno 1877,dove si segnalava la sua presenza in pochi esemplari esclusivamente nel comune di Villarbasse con il nome di “Berlon ‘d ciat bianco”.
L’etimologia del nome è incerta, ma la denominazione potrebbe derivare dalla particolare forma dell’acino, molto allungato, associato popolarmente alla forma degli escrementi di gatto (in dialetto locale “ciàt”) così come accade in zona per altre varietà di vite (Berla grossa, Berla ‘d crava).
Una piccola escursione alla scoperta del passato geologico e presente paesaggistico, con punti panoramici e boschi segnati dal torrente Messa che da origine qui a diverse famose Goje. Al termine dell’escursione, andremo a trovare Giuliano dove faremo una cena all’insegna delle prelibatezze tipiche del territorio, e sarà così composta:
Il prezzo della cena è di 25€ a testa e saranno da saldare direttamente alla struttura.
L’escursione verrà confermata un numero minimo di 15 partecipanti.
1 piedini (consulta scala di difficoltà)
250
8
2
–
Ore 17 ad Almese (da confermare)
ad anello
Scarponcini o scarpe da trekking, borraccia (piena), abbigliamento in relazione alla stagione, bastoncini e torcia frontale.
Certo, le nostre escursioni sono aperte a tutti purché camminatori in buona forma e salute.
Prima di iscriverti ti consigliamo di leggere il nostro regolamento e la scala di difficoltà.
Perché il punto e l’orario di ritrovo vengono comunicati ai soli partecipanti all’escursione alla chiusura delle iscrizione.
Le iscrizioni si chiudono entro le 18 di venerdì per le escursioni della domenica e entro le 18 del giovedì per le escursioni del sabato o al raggiungimento del numero max di partecipanti;
Eventuali disdette pervenute oltre le ore 18 di venerdì per le escursioni della domenica o oltre le ore 18 di giovedì per le escursioni del sabato, comporteranno comunque il pagamento dell’intera quota.
Per qualsiasi dubbio ti invitiamo a leggere le risposte alle domande che spesso ci vengono fatte.