Al fondo della Val di Viù (la più meridionale delle valli di Lanzo) è incastonato tra le montagne uno dei laghi più famosi e pittoreschi della Città metropolitana di Torino.
Le Alpi Graie, che qui vedono anche la punta del Rocciamelone, fanno da cornice alle limpide acque del lago di Malciaussia. Luogo ideale per la frescura delle arie e delle acque, il verde dei prati rinvigoriti dalle piogge di maggio daranno il meglio in questo inizio d’estate.
Il Lago di Malciaussia nacque con la costruzione della diga negli anni ’20-’30 del Novecento, in seguito alla quale la frazione Malciaussia fu sommersa. Il curioso nome del lago deriva dal dialetto locale patois o dall’Arpitano “mal ciaussia“, che tradotto in italiano significa “mal calzati”, riferendosi molto probabilmente alla scarsa qualità delle calzature anticamente portate dai locali o dai magari, ovvero le persone che si occupano del bestiame sui pascoli. Non è difficile, qui sulle sponde del lago, avvistare avifauna o fauna selvatica in generale.
Lungo la strada troveremo anche Lago Falin, un verde ripiano isolato da tutto, con ampi panorami su tutte le punte della valle. Il lago si sta progressivamente interrando e lentamente diventerà una torbiera.
2,5 piedini (consulta scala di difficoltà)
600
13,5
5
1860 s.l.m.
Ore 8.30 a Margone (da confermare), possibilità di viaggio condiviso da Torino
semi anello
Al sacco con propri viveri
Scarponcini o scarpe da trekking, borraccia (piena), abbigliamento in relazione alla stagione e bastoncini.