Un Halloween diverso, sulle tracce dei vini e vigneti autoctoni della Valle d’Aosta e dell’Alto Canavese.
Due giorni di relax alla scoperta di angoli poco conosciuti che ci raccontano storie antiche che sanno di tradizione, di fatica e amore verso il territorio. Esploreremo infatti l’Alto Canavese e la Val d’Aosta focalizzandoci su due delle aree che secondo noi meglio raccontano il lato vitivinicolo del Nord Ovest italiano.
Un lato autentico, dove l’uomo ha messo mano con rispetto per la montagna ed il territorio, adattandosi sapientemente senza distruggere o invadere. Un amore stoico, di quelli che secondo noi vale la pena raccontare.
Cammineremo per appezzamenti strappati alla montagna, versanti rocciosi con vista sul tetto d’Europa in una due giorni che ci vedrà impegnati a fare chilometri, ma anche a scoprire la bontà ed i sapori della cucina di queste valli. E’ infatti prevista una degustazione e la visita di una cantina, più l’assaggio di prodotti tipici locali.
Introduciamo questa volta la possibilità di integrazione di una giornata extra (con un’escursione di scoperta del Torinese) per chi viene da fuori Torino o contatto con struttura per ospitalità la notte prima e dopo il programma.
Quante volte abbiamo sentito la frase “Solo questo vale tutto il viaggio“? Noi ti diamo ben più di un motivo per preparare lo zaino e venire con noi:
Il primo giorno ci troveremo nei dintorni di Morgex, al cospetto della montagna più alta d’Europa: il Monte Bianco.
Qui hanno casa i vigneti del Prié Blanc, i bianchi più alti d’Europa. Tra La Salle e Morgex faremo un’escursione per conoscere questo vigneto autoctono a piede franco, ovvero senza innesto su vite americana. Una rarità ed un paesaggio che ci rapiranno, abbinato ad un autunno che darà il suo meglio sulle foglie delle viti, ormai rosse e cariche di colori.
Da qui ci sposteremo poi ad Arnad per raggiungere la struttura che ci ospiterà per la notte.
Lasciata la struttura dopo colazione, ci sposteremo verso il luogo dove si incontrano le due regioni: Pont Saint Martin.
Visiteremo Carema e Donnas, note per la produzione del Nebbiolo (di cui Carema si fregia della DOC) coltivato sulle preziose toppie, sorrette dai caratteristici tupiun;. Ma il fulcro della giornata sarà la profonda trasformazione attuata dall’uomo nel corso dei secoli, per creare spazio su cui coltivare sui versanti della montagna, in una valle che dopotutto non è così larga.
Terrazzamenti, muretti a secco e storie di persone, sudore e sacrificio hanno reso quest’angolo del Nord Ovest un gioiello da conoscere, ammirare e raccontare.
Faremo qui una degustazione di vini e prodotti tipici, prima di metterci in cammino per l’auto e tornare a casa dopo i saluti.
La piacevole sensazione di sorpresa che provo quando scopro qualcosa di nuovo vicino a me o in un posto che credevo di conoscere bene, mi invoglia a ricreare quella suggestione nelle persone che accompagno, cercando la soddisfazione del “eppure sono passato di qui mille volte!“
Dal 2018 svolgo questo mestiere con entusiasmo e mi sorprendo nel vedere quanti giri si facciano prima di tornare alle passioni d’infanzia, diventando finalmente ciò che sei sempre stato!
Quindi zaino in spalla ed occhi aperti, abbiamo tante cose da fare!