All’imbocco della Val Soana, una delle valli del Parco del Gran Paradiso, c’è un piccolo gioiello: il comune di Ingria. Tenacemente abbarbicato su scoscesi pendii, Ingria ci stupisce per le abitazioni molto curate sulle quali, tra balconi fioriti e chiese affrescate, ci sono spesso le vecchie foto delle famiglie che le hanno abitate.
Questa escursione ci porta alla scoperta delle piccole borgate sul versante opposto che, ad un primo sguardo, ci sembra inaccessibile. I sentieri in alcuni tratti sono decisamente acclivi e boscosi. Da qui, probabilmente, deriva il nome di Valverdassa come viene anche chiamato il Vallone di Codebiollo.
Le borgate ci riservano sorprese inaspettate. Come per esempio Mombianco e l’esterno della sua chiesa affrescato con riproduzioni della Sacra Sindone.
Buona parte del nostro sentiero è un balcone che procede da una borgata all’altra fino all’ultima, frazione Bech, dove vi è un bivacco ed un piccolo ecomuseo.
La nostra escursione è un anello al termine del quale è prevista la visita di Ingria.
2,5 piedini (consulta scala di difficoltà)
500
6
4
1006
B.ta Ingria
lineare
Scarponcini o scarpe da trekking, borraccia (piena), abbigliamento in relazione alla stagione, bastoncini.