Esploreremo con questo fine settimana la prima di una lunga serie di valli della provincia Granda.
La Valle Stura è molto lunga, circa 50 km da Borgo San Dalmazzo: un tripudio di borghi stupendi, forti, valloni, montagne e paesaggi uno più bello dell’altro. Durante questi due giorni avremo solo un assaggio della parte alta della valle, nel comune di Argentera.
Il Colle della Maddalena è uno dei valichi più agevoli per mettere in comunicazione Italia e Francia e quindi potenziale zona di passaggio di eserciti. Per questo fu teatro della costruzione di opere di fortificazione militare.
La Valle Stura fa parte delle valli Occitane, dove è ancora forte il senso di appartenenza e l’impegno per la salvaguardia della lingua e delle tradizioni. Le due escursioni scelte mettono in risalto i due aspetti della valle: la bellezza del paesaggio naturale e le opere militari.
Saremo ospiti del Rifugio della Pace al Colle della Maddalena.
Entrambe le escursioni potranno essere svolte con un piccolo zaino leggero per la giornata.
Quante volte abbiamo sentito la frase “Solo questo vale tutto il viaggio“? Noi ti diamo ben più di un motivo per preparare lo zaino e venire con noi:
Si parte dal Colle, il capoluogo del comune più alto della Valle Stura. Il sentiero si imbocca sulla sinistra di una piccola chiesa molto affrescata sulla facciata per snodarsi in spire serpentine in un bosco di pini. Giunti al passo della Tinetta il paesaggio si apre sulla Valle del Rio Roburent con l’imponente bancata rocciosa del Monte Scaletta e della Rocca Peroni.
Attraversiamo il torrente e dopo una ripida salita si giunge al primo dei 3 laghi ,uno in successione all’altro.
Il terzo è il più grande e tocca Quota 2400.
Lasciato il rifugio , ci spostiamo più in basso nella valle a Bersezio.
Partiamo da questo piccolo borgo per inoltrarci nella conca detritica denominata Fonda Oserot, lungo il percorso che sale incontriamo diversi torrioni, scavati internamente per ricavare postazioni militari e bunker.
Si giunge alla bassa di Terrarossa a 2426 metri dove ci affacciamo su un suggestivo vallone sospeso, un paesaggio brullo e lunare dove il lago Oserot si staglia per gli accesi colori blu e verdi.
Sulla strada del rientro visita alla cittadina di Vinadio.
Che non fossi destinata a diventare una ragioniera o un’impiegata, mia mamma lo aveva chiaro fin dalla mia tenera età quando, cacciatrice di lucertole e girini, arrivavo a casa con piccole scatoline che erano il suo incubo, dove le alloggiavo temporaneamente. Ai cartoni animati preferivo i documentari e alle bambole due sani calci ad un pallone.
Sabrina si definisce un’apuana impenitente perché anche se ne ha calcate di vette e ha camminato su tanti sentieri, le montagne del cuore rimangono sempre le Apuane dove ho mosso i primi passi.