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Puntura di zecca in montagna: quando la zecca ci azzecca!

La zecca è un artropode appartenente alla classe degli aracnidi, proprio come i ragni e gli scorpioni! La sua particolarità, però, è quella di essere un organismo ematofago! Per compiere il suo ciclo vitale costituito da 4 stadi (uovo, larva, ninfa e adulto), si nutre attraverso il cosiddetto “pasto di sangue” parassitando uno o più animali, uomo compreso.


Le zecche sono animali diffusi in tutto il mondo e ne esistono circa 900 specie differenti.

Per noi umani, camminatori in Italia e inEuropa, alcune di queste specie sono rilevanti dal punto di vista sanitario diventando ospiti sgraditi e potenzialmente pericolosi.

L’innalzamento delle temperature e l’umidità giocano un ruolo fondamentale: la primavera, infatti, è il periodo di maggiore attività delle zecche e anche quello caratterizzato da un forte aumento di vegetazione! È proprio “nell’erba alta” che attendono il passaggio di animali e di uomini dei quali riescono a percepire le emissioni di anidride carbonica e di calore.


Le zecche non saltano e non volano!

Purtroppo le zecche sono “silenziosissime”, anche quando attaccano! Con il loro apparato boccale, chiamato rostro, perforano la pelle e nello stesso tempo iniettano un anestetico rendendo indolore la puntura.

Il problema però non è la puntura in se, ma il fatto che la zecca, se non individuata in tempo, potrebbe essere veicolo di infezioni o portatrice di patogeni causa di alcune malattie anche gravi come quella di Lyme.

Veniamo quindi a noi, come possiamo prevenire il venire in contatto con loro durante un’escursione?

3 semplici regole per prevenire la puntura di una zecca

  1. indossare pantaloni lunghi e maglie con maniche lunghe possibilmente di colore chiaro per facilitarne l’individuazione;
  2. camminare sul sentiero ed evitare di addentrarsi e di sdraiarsi sull’erba alta;
  3. controllarsi alla fine di ogni escursione con un’analisi visiva e tattile delle pieghe delle ginocchia e dei gomiti, inguine, fianchi, ascelle e schiena.

Ho trovato una zecca, cosa devo fare?

Questa è la procedura da eseguire per toglierla in tutta sicurezza.
Cliccando qui, troverete anche il link per procurarvi pinzette idonee da mettere nel vostro kit di pronto soccorso per il futuro.

Cosa non fare nel caso di puntura di una zecca!

Per rimuovere una zecca non dovete mai utilizzare: alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette! Tutto questo per evitare che la sofferenza indotta al parassita possa provocare il rigurgito di materiale infetto.

  1. La zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili e possibilmente tonde, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Attualmente si possono trovare in commercio degli specifici estrattori che permettono di rimuovere la zecca con un movimento rotatorio;
  2. durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni;
  3. disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca con un disinfettante non colorato. Dopo l’estrazione della zecca sono indicate la disinfezione della zona (evitando i disinfettanti che colorano la cute, come la tintura di iodio);
  4. evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate;
  5. spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile;
  6. distruggere la zecca, possibilmente bruciandola;
  7. dopo la rimozione effettuare la profilassi antitetanica;
  8. annotare la data di rimozione e osservare la comparsa di eventuali segni di infezione nei successivi 30-40 giorni per individuare la comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione;
  9. rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.

Quando si decide di intraprende un’escursione, l’incontro con una zecca rimane una possibilità!

 Siamo sicuri che seguendo questa guida questa eventualità potrà essere affrontata con meno timore e presa con filosofia e con le pinzette.

Questo vademecum è tratto dal portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica.

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