Dormire su un’amaca è un’esperienza divertente e gratificante. Più di quanto si possa immaginare!
Quando l’altra notte siamo saliti sopra Chateau Beaulard per accamparci a 1.500 m in un bellissimo bosco di larici, avevamo più di qualche dubbio sul fatto che saremmo riusciti a chiudere occhio.
Invece, abbiamo dormito come bambini!

Le cose da dire sul mondo e sulla filosofia dell’amaca sono incredibilmente molte. Iniziamo con questo primo post. Iniziamo dalle origini.
La storia dell’amaca
Quando qualche giorno dopo il suo arrivo alle Bahamas Cristoforo Colombo si accorse che le persone dormivano in reti sospese sugli alberi, insieme alla scoperta dell’America fece anche quell’amaca.
Così, insieme a tante altre cose, portò in Europa anche questo oggetto che fu subito apprezzato dai marinai abituati a dormire sul duro e lercio pavimento delle navi.
La “culla degli Dei” e le origini del nome
Hamack, è il nome dell’albero la cui corteccia veniva utilizzata dagli Indio dell’America latina per realizzare le prime rudimentali amache. Da qui il termine “hammocks”, in americano.
Come un corpo che si culla dentro l’amaca, così lo spazio si culla dentro il tempo.
Raúl Aceves
Nel prossimo post scoprirete perché scegliere un’amaca e perché partecipare ad uno dei nostri Free Hammocks Camp.
Intanto, una piccola anticipazione:
- L’amaca è più leggera di una tenda;
- l’amaca è più comoda! Non ci credi? Provala!;
- l’amaca è più veloce e facile da montare;
- l’amaca è meno costosa di una tenda;
- l’amaca ti farà fare la pipì di notte! 😛
Buon riposo!