Le valli di Lanzo sono 3 e si sviluppano parallele, hanno tratti in comune e sono simili tra loro per vari aspetti. Prendono il loro nome da Lanzo, centro nevralgico di connessione tra la pianura e la montagna.
Tra ‘800 e ‘900, la costruzione della linea ferroviaria che arriva nel 1916 a Ceres cambia il volto di queste valli, e permette di incrementare notevolmente il flusso turistico. L’arrivo del treno favorisce la realizzazione di edifici privati per la villeggiatura estiva delle famiglie aristocratiche e della borghesia più agiata di Torino. In tutte le Valli si costruiscono alberghi sempre più lussuosi e confortevoli: l’arrivo del turismo porta benessere alle popolazioni montanare.
L’identità culturale di queste valli passa attraverso anche una comune matrice linguistica e culturale data dal francoprovenzale, una lingua gallo-romanza come il francese e l’occitano: è in realtà una famiglia linguistica formata da parlate affini chiamate normalmente “patois”.
I prodotti tipici delle Valli sono molto apprezzati ed esportati in tutto il Piemonte: la toma di Lanzo è il prodotto caseario più riconoscibile, può variare leggermente in base ai paesi e ai pascoli di produzione, ma si riferisce sostanzialmente al formaggio prodotto in alpeggio durante il periodo estivo. Grazie alla commercializzazione e creazione di consorzi, la toma è divenuta famosa e i produttori stanno aumentando.
Il grissino sembra sia nato proprio da un fornaio di Lanzo, che lo realizzò per andare incontro alle esigenze alimentari del giovane Duca Vittorio Amedeo II.
Altra particolarità molto ricercata sono i “torcetti”, prodotti di pasticceria a lievitazione naturale con burro di montagna. Non si può andare a Lanzo senza assaggiare questa delizia!
Una sosta è d’obbligo a Mezzenile: situato nella parte in comune che la Val d’Ala e la Val Grande hanno, il paese è un vero e proprio scrigno di sorprese. Se nei secoli passati era un fiorente centro estrattivo e metallurgico, disseminato di fucine e fornaci, i cui abitanti si erano specializzati nella produzione di chiodi (nel 1867 a Mezzenile c’erano ben 500 chiodaioli!), è ora sede del laboratorio Poretti, una vera eccellenza. Poretti è infatti un mastro cioccolataio tra i più famosi che ha deciso di stabilire la sua attività proprio nelle Valli di Lanzo.
Partendo da Sud, la prima Valle che si incontra è quella di Viù. È la più lunga e prende origine direttamente da Lanzo. Termina al lago di Malciaussia, bacino artificiale da cui partono diverse escursioni alpine, la più famosa delle quali passa dal rifugio Tazzetti e conduce, lambendo un tratto di ghiacciaio, sul Monte Rocciamelone. La cresta spartiacque meridionale congiunge infatti la Val di Susa con la prima valle di Lanzo.
Nei pressi di Margone, sull’altipiano di Malciaussia, era stata costruita una ferrovia Decauville che portava il materiale alla diga. Oggi un interessante sentiero a mezzacosta segue le tracce delle rotaie e ci porta nel cuore della Valle a scoprire le ultime tracce di archeologia industriale.
Negli anni 1917-1933 la zona sovrastante vide diverse opere per la costruzione di bacini idroelettrici: a quota 2700, su una conca a metà fra la Valle di Viù e la Val d’Ala, si trova il più grande invaso artificiale del Lago della Rossa. Il punto di forza della lunga e impegnativa escursione al Lago della Rossa è senza dubbio la varietà dei paesaggi attraversati, che ripagano di tutta la fatica.
Da Ceres, ultima fermata del treno, si dipartono la Val d’Ala e la Val Grande, che confina a Nord con la Valle Orco del Parco del Gran Paradiso.
La Val d’Ala, e in particolare Balme, divenne la culla dell’alpinismo. Il paese, che ospita un interessante ecomuseo dedicato alle guide alpine, diede i natali a un personaggio d’eccezione come Antonio Castagneri. Capostipite di molte guide, la sua fama oltrepassò i confini nazionali nella seconda metà dell’800 e la Val d’Ala fu così conosciuta dagli alpinisti inglesi.
W.A.B. Coolidge ne scriveva così sull’Alpine Journal “…i pochi che le hanno visitate sono rimasti colpiti dalla posizione del villaggio di Balme in Val d’Ala, circondato da ogni parte da ripide pareti e dominato dal grande muro di roccia della Bessanese…”. In antichità a Balme alcuni capofamiglia ebbero come unica risorsa il contrabbando, abituati ad attraversare i valichi glaciali a oltre 3000 metri con carichi di riso, sale, caffè e tabacco. Non fecero nessuna fatica a convertirsi in guide alpine e ad accompagnare alpinisti torinesi ed inglesi in giro per le nuove ascensioni sulle Alpi.
La Val d’Ala è ricca oltre che di salite anche di suggestive escursioni ai Laghi Paschiet e Afframont, a rifugi come il Gastaldi, e bivacchi (Gandolfo, Molino).
Due sono i Santuari significativi, raggiungibili con belle e facili escursioni: Santa Cristina, a cui si arriva con una tranquilla camminata dalla stazione di Ceres, e il Santuario di Nostra Signora di Loreto a Forno Alpi Graie.
Cantoira è il centro più grande della Valle: qui si trovano alberghi, esercizi commerciali e un centro sportivo. Un’escursione al Monte Bellavarda, passando dalla bella cappella di San Domenico, permette di conquistare un punto panoramico notevole su tutta la valle.
Sotto il Monte Unghiasse e Bessun c’è un incredibile altipiano a circa 2700 dove sono incastonati diversi laghi, il più esteso dei quali è il Gran Lago di Unghiasse. Ambienti selvaggi tra i più suggestivi ma meno conosciuti delle Alpi, di grande bellezza e fascino: qui si gettano a picco verso il fondovalle tre valloni che meritano ognuno una camminata: il Vallone di Vercellina, quello di Unghiasse ed infine il Vallone di Vassola.
La Val Grande attira molti arrampicatori per gli innumerevoli itinerari di scalata nel Vallone di Sea e in altre zone, come sul Bec di Roci Ruta e alla Rocca di Lities. Non è insolito per gli escursionisti che esplorano il suggestivo Vallone di Sea andare al bivacco Soardi -Fassero e trovarsi attorniati da amanti del verticale attaccati a pareti, torrioni e strapiombi come in un dipinto di Samivel.
Ultimamente le valli di Lanzo hanno avuto dopo l’800 un secondo momento di gloria, grazie a un’ efficace lavoro di valorizzazione che favorisce la conoscenza delle varie vocazioni e peculiarità di ogni singola valle. Senza dubbio, l’escursionismo è la principale attrattiva che le accomuna tutte e tre.
Gli abitanti e le strutture ricettive sul territorio hanno saputo rinnovarsi nell’ospitalità e nei servizi, così da portare benefici all’economia delle Valli di Lanzo, che non hanno niente da invidiare a luoghi sulle Alpi più conosciuti e famosi in quanto a paesaggi, storia, ambienti naturali e percorsi escursionistici.