La Val di Susa prende il nome dalla città di Susa, la vecchia Segusium dei Romani la cui origine si perde nella notte dei tempi tra celti e liguri. Susa ha monumenti romani notevoli, uno su tutti l’Arco di trionfo di Cozio in onore di Augusto, e la parte medioevale del centro storico non è da meno con il suggestivo castello della Contessa Adelaide (la prima antenata della futura casata Savoia).
Naturale prolungamento di Corso Francia, che da Torino arriva a Rivoli, questa valle è marcatamente di confine, territorio di scambio e luogo di viandanti che si snoda per 80 km. Da sempre, infatti, è stato il collegamento principale con la Francia perché più agevole e a quote inferiori, la più percorribile in tutte le epoche.
All’imbocco della valle, troviamo il monumento simbolo del Piemonte, la Sacra di San Michele che troneggia sul Monte Pirchiriano e si vede fin dal più lontano fondovalle. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, la Sacra può essere raggiunta a piedi grazie a diversi itinerari escursionistici, che permettono di godere appieno della natura e dei paesaggi che si aprono agli occhi del camminatore.
Si parte da Rivoli, sede del Castello omonimo che attualmente ospita il Museo di Arte Contemporanea. Il Castello è una delle residenze sabaude costruito in posizione panoramica sulla collina morenica, testimonianza dell’antico ghiacciaio che si espandeva lungo la Valle della Dora Riparia, e ricca di sentieri percorribili sia a piedi che in mountain bike.
Proseguiamo il viaggio risalendo fino ad Avigliana, dove si trovano i due graziosi laghi omonimi di origine glaciale. Grazie alla peculiarità della flora e fauna hanno meritato una mirata protezione con l’istituzione del Parco Naturale dei Laghi di Avigliana.
La Valle di Susa, sviluppata con un asse Est -Ovest, ha un versante esposto a Sud ed un altro a Nord con vegetazione, clima e in alcune zone substrato roccioso diverso.
A Nord, che raggiunge la quota di 2890 metri del Monte Orsiera, si trova il Parco Orsiera-Rocciavrè, che si estende sul crinale che unisce la Val di Susa con la Val Sangone. Estesi boschi, cime aguzze e un clima più umido e fresco rispetto al versante opposto della valle caratterizzano questa zona maggiormente popolata dai selvatici. Numerosi sono i sentieri escursionistici che si possono percorrere all’interno del Parco, dalle camminate più facili fino a caratteristici rifugi alpini alle più lunghe e impegnative escursioni per raggiungere le vette più alte.
Continuando il nostro viaggio di risalita della valle, sul versante sinistro orografico, si crea un microclima xerotermico (secco e su substrato basico), unico nella valle. La presenza di rocce calcaree favorisce l’insediarsi di vegetazione di Macchia Mediterranea, come lecci, ginepro coccolone e diverse specie di orchidee. Questo ambiente peculiare è racchiuso due riserve naturali speciali dell’Orrido di Chianocco e dell’Orrido di Foresto. Grazie alla loro esposizione soleggiata, sono luoghi perfetti per camminate ed escursioni autunnali e invernali.
A Foresto il Rio Rocciamelone nella sua corsa verso il fondovalle crea un ambiente suggestivo con marmitte, toboga, cascate e canyon, un ambiente angusto e spettacolare.
Arrivati a Susa, la poderosa mole del Monte Rocciamelone occupa la visuale verso il cielo. Con i suoi 3538 metri è infatti la più alta montagna della Val Susa, collocata sullo spartiacque che la divide dalle Valli di Lanzo.
Ogni torinese appassionato di montagna deve salire almeno una volta nella vita su questo gigante di pietra, simbolo della Valle e scalato per la prima volta nel lontano 1358.
L’itinerario escursionistico per il Rocciamelone più conosciuto e frequentato è sicuramente quello che parte dal rifugio La Riposa. Lungo tutto il sentiero è impossibile non rimanere affascinati dalla bellezza e dall’imponenza dei paesaggi.
Da Susa in poi la Valle comincia a ramificarsi in altre valli laterali e l’orografia si complica. Bisogna infatti considerare la valle come una cerniera tra Alpi Cozie (sulla destra orografica) e Alpi Graie (sulla sinistra orografica).
A Susa, prendendo verso Giaglione, la strada sale ripida fino al lago del Moncenisio e all’omonimo colle. Siamo in Val Cenischia, al cui fondo troviamo un suggestivo altopiano sul quale sorge l’Abbazia di Novalesa, monastero benedettino fondato nel 726. La spiritualità che il luogo emana, la bucolica posizione geografica con i contrafforti del Rocciamelone a far da corona, le cascate che copiose scendono dai monti, gli alberi da frutto e la quiete rendono questo luogo un posto speciale dove il tempo sembra essersi fermato.
La Valle, nella parte più alta, cambia e la vicinanza con il confine influisce sulle opere edificate. Si passa dalle Certose della Bassa Valle (Certosa di Montebenedetto, di Banda, della Madonna della Losa) accompagnate da piccoli Castelli (Bruzolo, San Giorio) e Casaforti (San Didero, Chianocco), alla prevalenza di opere militari adibite alla difesa.
Il Castello di Exilles è la più imponente costruzione: si para in mezzo alla valle sotto il paese di Exilles, che protegge e domina con la sua mole inespugnabile.
Sulle pendici del Seguret si sviluppa la strada militare Fenil-Pramand-Foens che unisce gli omonimi Forti. Sul versante opposto troviamo invece la strada dell’Assietta che consente di arrivare al Forte del Gran Serin, a cavallo tra la Valle di Susa e la Val Chisone. Numerosi sono gli escursionisti che si possono incontrare su questi sentieri, così come gli appassionati di mountain bike.
Arriviamo a Oulx, snodo importante da cui la Valle inizia a ramificarsi. La Dora Riparia mantiene il suo asse principale verso Cesana. Qui l’importante affluente della Dora di Bardonecchia, sulla sinistra orografica, il torrente Ripa (che forma la Valle Argentera) e il torrente Thuras (che forma la Val di Thures), sulla destra orografica, vanno a confluire e ingrossare la Dora Riparia. Il bacino imbrifero montano è articolato e somiglia ai rami di un albero che terminano ai colli e valichi.
Due sono gli itinerari escursionistici più famosi che si sviluppano in Val Susa ed entrambi si fondano sulla storia e sulla ricchezza di opere architettoniche come abbazie, certose, chiese, castelli e forti. Con il filo conduttore della storia, questi sentieri uniscono luoghi ricchi di arte e tradizioni.
Il Sentiero dei Franchi ricalca l’ipotetico cammino che Carlo Magno fece per arrivare alle Chiuse assediate dai Longobardi, dove nel 773 si combatté la famosa battaglia delle Chiuse. Un itinerario a piedi di 60 km che parte dalla Sacra di San Michele, passa dalla Certosa di Montebenedetto, dalla Certosa della Madonna della Losa fino ad arrivare a Oulx.
Il secondo cammino, è la Via Francigena della Valle di Susa: un lungo cammino che in epoche antiche i pellegrini facevano per raggiungere Roma, cuore della cristianità, o Santiago de Compostela, secolare meta religiosa. L’itinerario si snoda per 170 km con due storiche varianti, a partire dal Moncenisio e dal Monginevro verso il fondovalle, sino alle porte di Torino.