Grazie a Marianna e Maurizio, titolari della Libreria la Montagna di Torino, che ci hanno suggerito 5 imperdibili libri tra guide escursionistiche e preziose novità letterarie.
1. Piemonte – Itinerari escursionistici sulle Alpi Occidentali
Sabine Bade – Wolfram Mikuteit, Fraternali editore, Ciriè (TO) 2018
38 itinerari escursionistici nelle provincie di Torino e Cuneo, dal Parco Nazionale del Gran Paradiso al Parco Alpi Marittime e Liguri.
2. Guida ai Rifugi del CAI
AA.VV., Solferino editore, Milano 2018
363 rifugi del Club Alpinio Italiano per scoprire la montagna.
3. La manutenzione dei sensi
Franco Faggiani, Fazi Editore, Roma 2018
Romanzo ambientato tra le montagne dell’Alta Valle di Susa
Una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità, e dal genio. Un romanzo sul cambiamento, sulla paternità e sulla giovinezza in cui padre e figlio ritroveranno la loro più vera dimensione solo a contatto con la natura. Un libro che trabocca di umanità e sensibilità autentiche, delicato e terapeutico come una passeggiata in montagna.
La Manutenzione dei sensi è il racconto di come cresce un sentimento paterno in un ambiente autentico come quello montano. Il male di vivere, oggi, si cura ad alta quota e la fuga dalla città spesso diventa una salvezza
Robinson, La Repubblica
4. Al ritmo delle stagioni – Un anno di vita in montagna
Tommaso D’Errico – Alessia Battistoni, Edito in proprio, Cuneo 2017
Mai pensato di mollare tutto, dimenticare le frenesia del mondo e provare una strada diversa? Racconto autobiografico di un anno passato in Val Maira.
5. Il pastore di stambecchi
Louis Oreiller con Irene Borgna, Storia di una vita fuori traccia. Ponte alle Grazie, Milano 2018
Nella sua valle, sa il carattere di ogni canalone, di ogni balza di roccia. Riconosce le volpi, i camosci, le vipere, i gipeti. Può chiamare per nome ogni valanga. La montagna per Luigi Oreiller non è una sfida, né una prestazione. È la sua casa di terra e di cielo, un orizzonte a cui appartenere.
Luigi nasce nella povertà e cresce con la guerra. Valdostano ma “anche” italiano, trascorre i suoi 84 anni a Rhêmes-Notre-Dame, venti comignoli rubati alla slavina al fondo di una valle stretta e dal fascino selvatico, su un versante Parco del Gran Paradiso sull’altro riserva di caccia.
Da ragazzo, armato dalla fame, è cacciatore, contrabbandiere, manovale. Quando diventa guardiaparco e poi guardiacaccia, cambia sguardo. Dietro le lenti del cannocchiale, nelle lunghe solitarie giornate di appostamento ai bracconieri, diventa il signore delle cenge, segue il volo delle aquile e sperimenta un qualcosa di molto simile all’amore. Stagione dopo stagione, trasforma gli alberi in sculture, “scava” tassi e marmotte, parla con i cani, le mucche, le galline. A volte anche con gli uomini.
Quello di Oreiller è un mondo ormai perduto, travolto da una modernità senza pazienza, da un fiume di gente che torna ma non resta. Eppure, nei suoi occhi, nelle sue mani nodose e forti, tutto ha ancora memoria e lui ha memoria di tutto. Le sue parole, consegnate a chi, come Irene Borgna, le sa ascoltare, conducono lontano, fuori traccia, tra valichi nascosti. E segnano il tempo, come gli anelli di un tronco, come i cerchi sulle corna di un vecchio stambecco.