La testa di Peitagù è una montagna a picco su Aisone, un grazioso comune della Valle Stura che prende il suo nome da “isou”, le pozze d’acqua in cui veniva fatta macerare la canapa.
Partiamo a piedi dalla piazza del paese situata sotto il municipio e facciamo un percorso ad anello che passa da diverse fasce vegetazionali. Dapprima troviamo pini poi mano a mano che si sale un bel bosco di faggi fino a raggiungere in quota i prati sommitali della vetta da dove si gode un panorama a 360 gradi.
Un’escursione che tocca tipologie di ambienti molto differenti, infatti ci troviamo sulla dorsale che divide la Valle Stura dal vallone dell’Arma e l’ultima salita per raggiungere la sommità si inerpica ripida su un ultimo tratto per sbucare su prati. Le rocce che ci accompagnano sono calcaree e la zona è ricca di grotte, che vengono qui chiamate “balme”, dove sono stati trovati insediamenti primitivi.
La discesa avviene in un suggestivo ambiente di forra attorniati da falesie e con vegetazione brulla e rada.
Interessante anche dal punto di vista storico architettonico: la partenza e arrivo dal centro storico del borgo medioevale di Aisone è un gioiello del territorio.
Gli scorci ed il contesto naturalistico sono notevoli con il paesaggio lunare delle bianche rocce calcaree.
4 piedini (consulta scala di difficoltà)
1020
11
5/6
1815 s.l.m.
Ore 7.30 ad Aisone (da confermare), possibilità di viaggio condiviso da Torino
ad anello
Al sacco con propri viveri
Scarponcini o scarpe da trekking, borraccia (piena), abbigliamento in relazione alla stagione, bastoncini.