L’uomo era profondamente grato alla montagna; da quando non viaggiava più, da quando stava in quel rifugio, i suoi orizzonti anziché restringersi si erano allargati. Non si era mai sentito tanto cosmopolita come allora, come quando, dopo essersi inerpicato su per il sentiero dietro il Chermont con il fiato corto ed il cuore che gli batteva forte in petto, giunto finalmente in cima, assisteva immobile e rapito al panorama che si apriva davanti a lui. Mentre con lo sguardo accarezzava ogni singola vetta della prima catena e della seconda, più alta e maestosa, immerse in un silenzio sconfinato, comprendeva cosa significasse essere cittadini del mondo, parte di un tutto che pur sovrastandolo rispettava la sua unicità.
Tratto dal racconto “Linimento” di Gabriella Tessa.
Dalla raccolta Venti di Montagna, un’antologia di racconti ripidi.