«Camminare» il solo pronunciarla è già parola distensiva, parasillaba, risuona in altre che hanno lo stesso merito di acquietare la mente e di esprimere gioia, gusto per la vita. Accompagna il respiro. Come la parola amare, che invece non suscita sempre l’identica dolcezza annunciata. Al di sotto di ogni sua pronuncia pacificante, sconvolge, turba, meraviglia.
Amare e camminare, al di là delle loro funzioni ben note, dischiudono al nuovo; sono un andare verso l’altro, sono l’inoltrarsi nella boscaglia dei sentimenti ignoti che l’amore riserva.Duccio Demetrio